Parlare col cuore: Veritatem facientes in caritate
“Parlare col cuore”. Il tema della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali aggiunge subito una citazione: “Veritatem facientes in caritate”. È un’espressione tratta dalla Lettera di san Paolo agli Efesini (4,15). La citazione completa è questa: “veritatem facientes in caritate crescamus in illo per omnia qui est caput, Christus” (“praticando la verità nella carità continuiamo a crescere in ogni cosa in lui che è il capo, Cristo”).
Praticare la verità nell’amore, ecco di cosa si tratta. Sì, dobbiamo riconoscerlo, avere ragione è piacevole, ci soddisfa, ci rende più sicuri e in uno stato di superiorità. Ma non è questo che chiede il Vangelo. Gesù non ha mai formulato il precetto: “cerca di avere ragione”. Ha stabilito invece il mandato dell’amore. Ci può essere un problema nell’avere ragione. Infatti, la strenua difesa della ragione può impedirci di amare.
La ragione, in sé, è un valido strumento per confrontarci con le cose, nella ricerca, ma, da sola, senza l’affiancamento del sentimento, dell’emozione, non è uno strumento valido nel mondo delle relazioni personali.
La verità, senza il contorno di emotività, di attenzione alle persone, giustifica il risentimento, l’ostilità, la ritorsione, l’odio, la vendetta. Già Cicerone lo sottolineava: “Summum ius, summa iniuria”. Il diritto, nelle sue applicazioni più rigorose (somme), si risolve (spesso) in una somma ingiustizia.
Gli ebrei avevano molte ragioni giuridiche e religiose quando cercavano di mettere in difficoltà Gesù: quando volevano lapidare l’adultera colta in flagrante, quando gli chiedevano sul divorzio, quando gli contestavano la violazione delle prescrizioni del sabato, eccetera. Ma, ogni volta, Gesù, senza rinnegare la legge, metteva al primo posto il valore della persona e la legge superiore dell’amore.
Veritas, sì, ma in caritate. Amare di più è ciò di cui abbiamo bisogno. Amare di più e meglio, con lo stesso amore di Dio. In realtà non sappiamo amare, dobbiamo ancora crescere molto nell’amore per Dio e per gli uomini.