Tutti siamo invitati a festa dal Signore, non accontentiamoci di stare sull’elenco!
Un cristiano è uno che è stato invitato. Invitato a che? A un negozio? A fare una passeggiata? Il Signore vuol dirci qualcosa di più: “Tu sei invitato a festa!”.
Il cristiano è invitato a una festa, alla gioia di essere salvato, alla gioia di essere redento, alla gioia di partecipare la vita con Gesù.
Tu sei invitato a festa! Si tratta di un invito gratuito a partecipare, che viene da Dio.
Per entrare a questa festa non si può pagare: o sei invitato o non puoi entrare.
Se nella nostra coscienza non abbiamo questa certezza di essere invitati allora non abbiamo capito cosa è un cristiano.
Una festa è un raduno di persone che parlano, ridono, festeggiano, sono felici.
Io fra le persone normali, mentalmente normali, mai ho visto uno che faccia festa da solo! Sarebbe un po’ noioso quello!
Si fa festa con gli altri, si fa festa in famiglia, si fa festa con gli amici, si fa festa con le persone che sono state invitate, come io sono stato invitato.
Per essere cristiano ci vuole una appartenenza e si appartiene a questo Corpo, a questa gente che è stata invitata a festa: questa è l’appartenenza cristiana.
L’invito a farne parte riguarda tutti.
Vogliamo dire chi appartiene alla Chiesa, a questa festa?
I peccatori, tutti noi peccatori siamo stati invitati.
E qui cosa si fa? Si fa una comunità, che ha doni diversi: uno ha il dono della profezia, l’altro il ministero, qui c’è un insegnante… Tutti hanno una qualità, una virtù. Ma la festa si fa portando ciò che ho in comune con tutti…
Alla festa si partecipa totalmente.
Non si può capire l’esistenza cristiana senza questa partecipazione. “Io vado alla festa, ma mi fermo soltanto al primo salottino, perché devo stare soltanto con tre o quattro che io conosco…”. Questo non si può fare nella Chiesa! O tu entri con tutti o tu rimani fuori!
Tu non puoi fare una selezione: la Chiesa è per tutti, incominciando per questi che ho detto, i più emarginati. È la Chiesa di tutti! È la Chiesa degli invitati!
Ma, nella parabola narrata da Gesù leggiamo che gli invitati, uno dopo l’altro, cominciano a trovare scuse per non andare alla festa. Dicono di sì, ma fanno di no. Costoro sono i cristiani che si accontentano di essere nella lista degli invitati.
Ma questo non è sufficiente.
Entrare in Chiesa è una grazia; entrare in Chiesa è un invito.
Non lo si può comprare.
Entrare in Chiesa è fare comunità; entrare nella Chiesa è partecipare tutto quello che noi abbiamo delle virtù, delle qualità che il Signore ci ha dato, nel servizio l’uno per l’altro.
Entrare nella Chiesa significa essere disponibile a quello che il Signore Gesù ci chiede.
In definitiva, entrare nella Chiesa è entrare in questo Popolo di Dio, che cammina verso l’eternità.
Nessuno è protagonista nella Chiesa. Dio è il protagonista!
Tutti noi siamo dietro di Lui e chi non è dietro di Lui, è uno che si scusa e non va alla festa.
Il Signore è molto generoso. E capisce quello che gli dice: “No, Signore, non voglio andare da te!”. Capisce e lo aspetta, perché è misericordioso. Ma al Signore non piace quell’uomo che dice di “sì” e fa di “no”; che fa finta di ringraziarlo per tante cose belle, ma nella verità va per la sua strada; che ha delle buone maniere, ma fa la propria volontà e non quella del Signore.
Chiediamo al Signore questa grazia: di capire bene quanto bello è essere invitati alla festa, quando bello è essere con tutti e condividere con tutti le proprie qualità, quanto bello è stare con Lui e che brutto è dire di “sì” ma accontentarmi soltanto di essere elencato nella lista dei cristiani.
Papa Francesco (6.11.2013)